Vuoi saperne di più? Continua giù!
truffato nel trading? Non perdere le speranze
Il mondo degli investimenti è pieno di rischi, alcuni accettabili, altri no. I dati della CONSOB mostrano che negli ultimi anni aumentano sempre più le truffe nel trading. In molti casi vi sono tre soggetti distinti che intervengono e dai quali è possibile ottenere il risarcimento del danno:
– Colui con cui si è avuto il primo contatto, che può essere o un Consulente Finanziario di una società/banca o invece direttamente un Truffatore (parte della società fraudolenta); nel primo caso non vi è stata diligenza da parte sua e per questo ne risponde la banca per cui opera, nel secondo invece vale ciò che si dirà ora per la società fraudolenta;
– La società fraudolenta che possiede la piattaforma di trading fasulla, colpevole del reato di truffa e che solitamente si rende irreperibile dopo aver ottenuto i soldi, è quindi responsabile penalmente;
– La Banca dove si trova il conto dei truffatori, la stessa dove è stato inviato il bonifico; essa sarà infatti responsabile per non aver impedito la truffa se non ha rispettato gli obblighi impostigli.
Se anche tu sei stato truffato, puoi descriverci il tuo caso e sapere come recuperare i tuoi capitali fissando un colloquio (senza impegno) di 20 minuti con me ed un avvocato esperto.
LA LEGGE TI PERMETTE DI chiedere il RISARCIMENTO
Sappiamo dunque chi sono i soggetti coinvolti. Vediamo cosa dice la legge sulla responsabilità di questi:
– Per quanto riguarda il Consulente Finanziario, il dovere di risarcire deriva dal Testo Unico Finanziario (artt. 21-23), con in più il vantaggio di poter, in base all’art. 31, chiamare a risarcire anche la Banca di cui fa parte, soggetto identificato e certo.
– Il Truffatore e la Società truffaldina sono invece perseguibili per il reato di truffa (art. 640 c.p.), e saranno dunque tenuti a risarcire i danni arrecati (art. 185 c.p.). Ci si potrebbe scoraggiare perché questi operano dall’estero. Ma rintracciare ed arrestare persone nell’Unione Europea non è così difficile grazie agli strumenti che l’Unione Europea mette a disposizione (Ordine di Indagine, Mandato d’arresto e Confisca europea). Il truffato ha inoltre, secondo l’art. 90 c.p.p., dei poteri da non sottovalutare anche nella fase delle indagini, oltre alla possibilità di costituirsi parte civile.
– La Banca dove è tenuto il conto della società truffaldina ha, in base alla IV Direttiva Antiriciclaggio dell’Unione Europea, diversi obblighi: sapere qual è lo scopo per cui viene usato un conto (art.10), chi ne è il titolare effettivo (art.30) e segnalare quando vi sono operazioni sospette (art.33). Se non adempie, essa commette una violazione che la rende responsabile anche di pesanti sanzioni.
Se sei interessato ad approfondire o far valere la responsabilità di questi soggetti puoi porci le tue domande nel colloquio gratuito di 20 minuti con me ed un avvocatoesperto.
COSA FARE concretamente
In definitiva, se ti trovi in questa situazione, hai tre diverse azioni possibili per recuperare i tuoi capitali:
– Far valere la responsabilità del consulente e della Banca stessa, ex art 31 TUF, dapprima in sede di mediazione ed eventualmente nel giudizio ordinario.
– La querela per truffa presso Procura della Repubblica, per far sì che partano le indagini sul reato di truffa (art. 640 c.p.). Questa opzione diventa più efficace se è presente un avvocato che, usando i poteri conferiti dall’art. 90 c.p.p., si assicuri che vengano usati gli strumenti dell’Unione Europea.
– La lettera alla Banca presso la quale vi è il conto corrente dei truffatori, facendone valere la responsabilità per non aver rispettato gli obblighi imposti e richiedendo dunque il risarcimento del danno, oltre a tutte le informazioni in loro possesso sul titolare del conto.
Qualunque strada tu decida di tentare ora sai che esistono diversi modi per farti risarcire.
Se ti dovesse interessare approfondire una o più di queste possibili azioni, non esitare a prenotare un colloquio gratuito di 20 minuti con me ed un avvocato esperto.