Riconoscere una truffa nel trading e cosa fare
È ormai cosa nota a tutti: il trading online permette grandi guadagni ma, allo stesso tempo, espone ad altrettanti rischi. Alcuni rischi sono accettabili ed ammessi dalla legge, altri sono invece inaccettabili ed illeciti. Per un trader, in particolare, è ormai essenziale saper riconoscere una truffa.
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Come si finisce in una truffa?
Se c’è una cosa certa è che i truffatori trovano sempre modi nuovi per sfruttare la buonafede delle persone. Non è dunque possibile fare una lista completa dei modi in cui si finisce in una truffa, ma possiamo delineare cinque ipotesi frequenti:
Il consiglio di un Consulente fidato
Consulente che può essere anche della stessa Banca dove hai un conto corrente o di una Società di intermediazione fidata. Sembra quasi impossibile che consulenti di questo livello possano dare consigli errati, essere truffati o truffare a loro volta; ma il numero di casi nelle corti in cui anche un esperto non è stato in grado di riconoscere una truffa ci dice il contrario. Fortunatamente, esiste una norma che protegge il cliente-investitore vittima del consiglio errato (Guarda l’intervista esclusiva sul tema).
Annunci o banner online
Oramai ci si rivolge al web per coltivare molti interessi o soddisfare bisogni; purtroppo anche attraverso questo canale si rischia di incappare in annunci o banner ingannevoli. Grazie all’anonimato, i truffatori possono così raggiungere tante persone con il minimo rischio. Sta a noi riuscire ad usare la giusta cautela e prendere decisioni ben informate prima di fare qualsiasi cosa che possa esporci a rischio.
Telefonate sospette
Spesso (ma non solo) queste provengono da numeri stranieri. Solitamente il truffatore si mostra affabile e promette rendimenti incredibili, tentando di convincere la persona a investire una piccola somma (ad es. 100 euro), da incrementare nel tempo. Nel giro di qualche mese, fidandosi dei risultati apparentemente positivi, ci si ritrova ad aver investito diverse migliaia di euro.
E-Mail ed SMS
Si distinguono perché hanno un oggetto o titolo sensazionali (ad es. “Scopri come guadagnare 15.000 euro al mese”). Non fraintendere, in certi casi queste comunicazioni sono fatte da persone serie e che realmente offrono opportunità. Ma prima di fare qualsiasi cosa bisogna informarsi sul soggetto che ti propone guadagni “garantiti” ed ingenti. Una cosa da NON fare è certamente cliccare su link ricevuti da mittenti sconosciuti. Tramite quel click si potrebbero trasferire dati sensibili o, peggio, dare accesso al proprio computer. Stai dunque attento a cosa clicchi e assicurati, anche solo con una ricerca su siti affidabili, che il tuo interlocutore sia un soggetto reale ed onesto.
La piattaforma di trading fasulla
Questa è spesso la destinazione comune a tutti i precedenti “canali” con cui si finisce in una truffa. Non è affatto semplice riuscire a riconoscere un sito di trading fasullo e non regolamentato. Operativamente, le piattaforme di investimento false funzionano benissimo e all’inizio vi sono anche cospicui guadagni. Ma dietro un funzionamento impeccabile si nasconde il pericolo.
Le dinamiche? Riconoscere come prosegue una Truffa
L’insidiosità di molte truffe sta soprattutto nel non essere riconosciute fino a che non è troppo tardi.
Nel trading, i truffatori tendono a seguire un “pattern”, un percorso prestabilito, che catturi e sfrutti il più possibile la fiducia del malcapitato. Appena investiti i capitali, il cliente continuerà a ricevere notizie incoraggianti, spesso tramite una fittizia piattaforma di trading che mostra guadagni importanti. A questo punto sarà nuovamente contattato con la proposta di aumentare l’investimento per ottenere ancora maggiori ricavi.
Il primo sospetto nasce in molti trader nel momento in cui si richiederà di prelevare parte dei capitali. Se la richiesta ammonta ad una cifra bassa, spesso il truffatore concederà il prelievo, per mantenere la fiducia. Ma se la richiesta riguarda parte importante dell’investimento, la piattaforma scomparirà misteriosamente, il truffatore sarà sempre più difficile da contattare. Addirittura potrebbero addurre scuse per il ritardo e le difficoltà, richiedendo ulteriori capitali per un fantomatico anticipo di imposta o una commissione da pagare. Cercheranno di approfittarne fino alla fine.
Quale che sia il percorso, alla fine ci si troverà con migliaia di euro trasferiti chissà dove a persone poco raccomandabili. Una simile esperienza potrebbe portare molti a subire anche un impatto psicologico e a maturare una depressione e/o una diffidenza cronica verso tutti.
Purtroppo non finisce qui: nel momento in cui ci si attiva per recuperare i capitali, bisogna stare egualmente attenti alle persone cui ci si affida. Sempre più spesso si sente parlare di truffe da parte di falsi avvocati (ne parliamo nell’articolo della prossima settimana, stay tuned).
Come riconoscere una truffa dal soggetto che te la propone
Veniamo dunque al modo con cui riconoscere se il soggetto che ti propone questi investimenti è un truffatore.
Le società intermediarie (o “broker”) che ti propongono un investimento o posseggono la piattaforma di trading, in quanto prestatori di servizi ed attività di investimento, devono essere autorizzate dall’autorità di vigilanza di un mercato finanziario. Sia in Italia che all’estero, un broker senza autorizzazione è quasi sempre una società fantasma nelle mani di truffatori. Se non sei sicuro di riuscire a riconoscere una truffa e risolvere i tuoi dubbi, potresti controllare tu stesso se l’intermediario compare nella lista dei soggetti autorizzati dello Stato in cui ha sede.
Le liste puoi recuperarle abbastanza facilmente presso i siti web delle Autorità di Vigilanza. Per l’Italia, in particolare, vigila la CONSOB, la cui lista può essere facilmente visionata da questo link. Altre autorità importanti che potrebbero interessarti sono: ESMA in Europa; FCA nel Regno Unito; CySEC a Cipro; SEC negli Stati Uniti d’America; ASIC in Australia; FSA in Giappone.
Sei stato capace di riconoscere una truffa: cosa fare ora?
Se, purtroppo, ti ritrovi nelle situazioni descritte finora e sei stato vittima di truffa nel trading, hai di fronte a te diverse iniziative:
- Per fare cessare le truffe anche a danno degli altri, segnalare alla CONSOB e denunciare alla polizia postale la società di trading. Oltre alla classica reato di “truffa” punito dall’art. 640 c.p., vi è qui anche l’ulteriore figura dell’abusivismo previsto dal 166 t.u.f.
- Cercare di recuperare i propri soldi direttamente dal truffatore, cosa in verità complicata, poiché se si tratta di un truffatore professionista spesso egli sarà specializzato anche nel far perdere le sue tracce. In questo caso, vista la difficoltà del compito, sarà utile rivolgersi ad un avvocato specializzato e che sappia come ritracciare i truffatori. Ma bisogna sceglierlo con attenzione perché vi sono anche qui truffatori che si fingono avvocati promettendo di recuperare quanto perso nel trading (ne parliamo nell’articolo di settimana prossima).
- Spesso è impossibile riottenere i soldi dai truffatori, o perché non sono più rintracciabili o perché protetti in dei paradisi fiscali. Ma se il consiglio di investire viene da un consulente (di una banca o di altra società) c’è ancora una possibilità, quella di chiedere il risarcimento al consulente nonché alla sua banca o società. Queste sono infatti responsabili secondo la legge per i danni cagionati dai loro dipendenti.
Spero che questo articolo ti sia stato utile.
Se l’ultima iniziativa proposta corrisponde al tuo caso, ti invito a guardare l’intervista in cui approfondiamo il tema con un avvocato esperto.
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